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Mario Praz


Mario Praz (1896-1982) fu uno scrittore, saggista, critico letterario, traduttore e giornalista italiano. Si laureò in diritto internazionale a Roma e in lettere a Firenze nel 1920.


A Firenze entrò in contatto con la colonia di aristocratici inglesi residenti in città, legando in particolar modo con Vernon Lee. Le visite al Palmerino influenzarono molto l'educazione e il pensiero artistico ed estetico di Praz. In quello stesso periodo collaborò con Soffici e Papini alla traduzione di alcuni componimenti inglesi e scrisse saggi e recensioni per varie riviste culturali italiane. Nel 1923 ottenne la cattedra di italiano e si trasferì a Londra, dove frequentò il mondo letterario inglese, coltivando rapporti con intellettuali come Montale e T.S. Elliot.



Nel 1930 pubblicò “La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica”, uno dei primi studi interdisciplinari al mondo, che affianca la storia dell’arte all’evoluzione della letteratura, della musica e del pensiero filosofico; un'opera che verrà aspramente criticata in Italia da Benedetto Croce.

Nel 1935 Praz tornò in patria, per tenere il corso di lingua e letteratura inglese alla Sapienza, cattedra dalla quale nascerà la prima scuola scientifica di anglistica in Italia. Durante gli ultimi anni della sua vita, sviluppò una passione per l’antiquariato ed ispirò la figura del professore protagonista del film “Gruppo di famiglia in un interno” del regista Luchino Visconti, un eremita asserragliato nella sua casa museo.



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