top of page
Lettera scritta a mano da Vernon Lee che invita gli amici a casa sua

Il Salotto letterario di Vernon Lee

Il fascino del posto poco pretenzioso e intriso di una domestica armonia ha da sempre suscitato nei visitatori una speciale attrazione, ma sicuramente nel periodo in cui era abitato da vernon Lee e la sua famiglia questo aspetto è stato esaltato e ha trovato la sua massima espressione.

La scrittrice soleva avere il giovedì pomeriggio un salotto letterario che riuniva a sé le maggiori figure intellettuali del panorama internazionale in visita a Firenze, soprattutto a cavallo tra i due secoli la casa era una tappa abituale per i viaggiatori che attraversavano l’Italia in un Grand Tour rinnovato in cui si preferiva soggiornare nelle ville degli amici piuttosto che in pensioni anonime per forestieri. Vernon Lee che riusciva a parlare correntemente 5 lingue ( inglese , italiano, francese, tedesco e polacco) era sicuramente una ospite adatta a introdurre alla comunità italiana e ai protagonisti della sua vita culturale.

Le sue amicizie con le altre famiglie che abitavano i dintorni e la collina di Fiesole era così una rete di scambi e di occasioni d’incontro della quale la cultura cosmopolita dell’epoca si nutriva.Non è raro trovare nelle trame dei suoi romanzi e storie tratteggiati alcuni dei suoi più assidui frequentatori e questo le causo anche non poche critiche dai diretti interessati, non sempre contenti di ritrovarsi tratteggiati nei suoi lavori letterari.

Celebrità di fama mondiale dell'epoca erano tra gli ospiti di Lee, come Oscar Wilde, Henry James, Edith Wharton,  John Singer Sargent e Mary Cassatt. Tuttavia, le figure meno importanti che frequentavano la casa o con cui Lee corrispondeva copiosamente sono ugualmente interessanti di per sé. In breve, le vite di questi uomini e donne si intrecciano e ricostruiscono un periodo storico di grandi cambiamenti, profonde trasformazioni e conflitti politici, che hanno segnato i posteri e hanno segnato la storia d'Italia, d'Europa e non solo.

Tra i suoi numerosi ospiti, alcuni sono degni di menzione, tra cui Mario Praz, anglista italiano di fama internazionale, le cui prime opere furono forgiate all'ombra di Lee e con il fermo incoraggiamento della scrittrice inglese. Un'altra figura importante che soggiornò al Palmerino per quasi un anno e mezzo fu la giovane Maria Waser, poetessa e psicologa, venuta a Il Palmerino per ricevere una formazione artistica e culturale da Vernon Lee.

Un giovanissimo Gaetano Salvemini frequentò Il Palmerino, a partire dal 1896, anno in cui si laureò in Lettere. All'inizio del 1925, la giovane coppia di artisti André e Berthe Noufflard visitò per la prima volta Il Palmerino. Amy (Emily) Turton arrivò a Il Palmerino nel febbraio 1895, e in seguito avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella fondazione delle prime scuole per infermieri in Italia. In questo periodo è documentato l'arrivo della poetessa Sibilla Aleramo, insieme allo scrittore Giovanni Cena, che fu anche direttore della rivista Nuova Antologia.

 

Anche scrittori e artisti americani hanno visitato Il Palmerino, tra cui Alice Eliot, Annie Adams Field e l'illustratore e pittore Joseph Pennel. Tra gli italiani degni di nota figurano artisti del calibro di Carlo Placci, Francesco Protonotari, Telemaco Signorini ed Enrico Nencioni.

bottom of page